Quella della deglutizione deviante, o deglutizione atipica, è una problematica abbastanza comune nei bambini. Consiste nella scorretta spinta della lingua durante l’atto della deglutizione. Tale disfunzione, inoltre, può essere associata a respirazione orale e a difetti di pronuncia. “Iniziamo a deglutire – spiega la dottoressa Laura Vitrotti, logopedista del Poliambulatorio Delma – sin dalla 10ª – 11ª settimana di gestazione. Con la comparsa dei primi dentini e con lo svezzamento pian piano la dinamica della deglutizione e il movimento che farà la lingua si modifica fino a permetterci di masticare e deglutire cibi solidi e croccanti che necessitano di una buona masticazione”.
La logopedista in ambito ortodontico è appunto quella figura professionale che si dedica alla rieducazione dei deficit e delle disfunzioni della muscolatura orale e facciale, che frequentemente coesistono con alcuni tipi di malocclusione. Spesso infatti tali problematiche contribuiscono a mantenere, se non addirittura a peggiorare, le caratteristiche ortodontiche del soggetto. “ La deglutizione cambia nelle diverse fasi evolutive e dai 6 anni diventa di tipo adulto. La punta della lingua – chiosa la dottoressa Vitrotti (nella foto) – si posiziona in un preciso punto sul palato, dietro gli incisivi (tale punto è detto spot palatino) senza spingere e far forza contro le arcate dentali ma verso il palato stesso. Nella deglutizione si osserva il coinvolgimento dei muscoli masseteri e temporali mentre le labbra sono a riposo. Tale sviluppo è fondamentale per sostenere lo sviluppo del palato stesso e delle arcate dentali, e quando non avviene spontaneamente si parla di deglutizione deviante”.
In molti casi, la deglutizione atipica si presenta insieme ad abitudini viziate protratte nel tempo, soprattutto l’utilizzo del ciuccio o del biberon, il succhiamento del dito o il rosicchiamento delle unghie. “Alcune abitudini viziate come la suzione del dito, il prolungato uso di ciuccio e biberon (oltre i 24-30 mesi), il mangiarsi le unghie (onicofagia), possono rappresentare dei fattori predisponenti al permanere della deglutizione di tipo infantile e all’instaurarsi di uno “Squilibrio Muscolare Orofacciale” (detto anche SMOF). In presenza di deglutizione deviante – prosegue la logopedista – ed importante squilibrio muscolare potrebbero essere alterate anche altre funzioni orali come la pronuncia di alcuni suoni (tipicamente /t/, /s/, /z/), soffiarsi il naso, masticare cibi particolarmente duri o complessi, ad esempio le olive con il nocciolo), respirazione orale (a bocca aperta) con conseguenti frequenti raffreddori e infezioni delle vie aeree superiori”.
Spesso la sola applicazione dell’apparecchio ortodontico da parte dello specialista in ortodonzia non è sufficiente a correggere il problema ed è necessario supportare la terapia con un trattamento logopedico volto a correggere tali funzioni e stabilire un giusto equilibrio della muscolatura orale. “In questi casi – commenta la dottoressa Laura Vitrotti – è importante lavorare in modo multidisciplinare sia con l’ortodontista per correggere l’occlusione dentale sia con il logopedista che si occuperà invece della parte muscolare e funzionale impostando la corretta dinamica deglutitoria attraverso la terapia Miofunzionale, un programma educativo-riabilitativo specifico per quest’aspetto. Anche la postura – prosegue la logopedista – è correlata all’occlusione dentale e alla posizione della lingua può essere dunque molto utile rivolgersi ad un fisioterapista o ad un osteopata per una valutazione completa anche di quest’aspetto. La presa in carico multidisciplinare – conclude la dottoressa Vitrotti – permetterà di rendere più efficace e talvolta rapido ognuno degli interventi garantendo anche risultati più duraturi”