Ansia da organizzazione, paura di riempire i tempi vuoti, timore di perdere tempo prezioso per ottimizzare il lavoro. Le ferie si sognano e aspettano tutto l’anno, ma per qualcuno quando si avvicinano scatta ansia e stress. Quindi anziché rilassarsi e godersi i giorni di libertà si rischia di essere ancora più stressati di altri periodi dell’anno. Ma c’è una soluzione?
A farne una panoramica è la dottoressa Annalisa Veneziani, psicologa e psicoterapeuta dello studio medico Delma di Andezeno specializzata nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress e dei disturbi d’ansia.
«Ciò che porta allo stress da vacanza è l’attesa o meglio l’aspettativa, l’idealizzazione della vacanza – spiega la dottoressa – Partiamo con i migliori propositi: la famiglia perfetta in vacanza, la seconda luna di miele ecc, ma affinché questa pausa sia positiva, bisogna imparare a riconoscere ciò di cui abbiamo bisogno e vivere le settimane di ferie con leggerezza, accettando anche imprevisti e situazioni dell’ultimo minuto».
Dott.ssa Annalisa Veneziani psicologa
In effetti chi soffre maggiormente di ansia da vacanze possono essere quelle persone che hanno bisogno di tenere tutto sotto controllo e organizzare ogni minuto del proprio tempo, persino il relax: «Tantissime coppie sono convinte che partendo per una vacanza tutte le problematiche riscontrate durante l’anno svaniscano. Ahimè vanno peggiorando, perchè i “difetti” si enfatizzano così come gli screzi».
«Non si può pensare che un iperattivo vada in vacanza in un resort e stia tutto il giorno al sole, come non si può proporre una vacanza estrema a chi è ansioso».
Per molti il primo motivo di stress è infatti la scelta del luogo dove passare la propria vacanza: «È fondamentale imparare a riconoscere le esigenze personali e valutare le risorse fisiche e psicologiche di cui si dispone, tenendo in considerazione limiti e risorse».
Spesso le persone soffrono di ansia da vacanza perché si creano delle aspettative enormi sulle ferie con la speranza di compensare frustrazioni lavorative e personali accumulate in un anno: «Non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, tanto meno in vacanza – sottolinea Veneziani – Facciamo un passo indietro e cerchiamo di vedere la realtà delle cose. Possiamo pensare di fare nottata brava se viaggiamo con tre bambini piccoli al seguito? Saremo in grado di fare trekking se abbiamo timore di salire su una scala?».
Insomma partire, lasciando tutta la stanchezza a casa, è più complesso di quello che sembri, ma ci sono alcune tecniche per aiutare questo passaggio: «Via cellulare e soprattutto i social – consiglia la dottoressa – Sentiamoci liberi di non avere il tempo scandito da aggiornamenti e trilli».
Poi poniamoci delle domande: «Prima di organizzare una vacanza chiediamoci come vorremmo che fosse e se le nostre aspettative sono realizzabili».
Siamo realisti: «Non si possono risolvere i problemi in 15 giorni fuori casa. Ma neanche restare a casa e rinunciare alle ferie ci renderà più produttivi sul lavoro».
In ultimo partire per tempo: «Organizzare intanto la valigia nei giorni, potendo controllare che nulla manchi – consiglia in ultimo Veneziani – Non fare le cose all’ultimo minuto è sicuramente un metodo per rassicurare i più razionali a non avere ansia e rendere più piacevole la partenza anche ai compagni di viaggio».