La parodontologia è il nuovo cavallo di battaglia dell’odontoiatria restaurativa, l’ultima scoperta dei pazienti che, sempre più informati, iniziano finalmente a preoccuparsi della salute del cosiddetto parodonto – comprendente i diversi tessuti di supporto dei denti. Lo confermano gli argomenti sui quali gli italiani hanno interrogato Google negli ultimi tre mesi: la ricerca delle cause della parodontite ha subito un’impennata del 400%, mentre quella delle cause della gengivite ha visto un aumento di 550 punti percentuali.
«Sono tendenze molto positive – commentano i professionisti del poliambulatorio Delma – perché una cura ottimale del parodonto, un’adeguata prevenzione, risparmia al paziente interventi molto più costosi ed invasivi. L’implantologia, l’innesto di denti artificiali ex-novo, dovrebbe essere considerata come l’ultima opzione. Meglio affidarsi a professionisti qualificati che, fin dalla prima seduta, si occupino di trasmettere al paziente l’importanza di una corretta igiene orale».
«La parodontologia non si occupa unicamente della salute della gengive, anche se il tessuto gengivale è tra i più visibili all’occhio umano» spiegano i medici dello stesso centro medico-odontoiatrico. «I tessuti che sostengono i denti comprendono anche il legamento parodontale, che ancora le radici del dente all’osso alveolare, l’altro tessuto che ricopre e protegge dente. Il cemento radicolare, invece, è molto resistente e costituisce il rivestimento esterno delle radici». Insomma, per una bocca perfetta non è sufficiente avere un sorriso smagliante, ma anche una struttura sana che possa sostenerlo.
Gli odontoiatri Delma riferiscono che, nonostante il crescente interesse per la parodontologia, diverse persone arrivano in studio solo quando il dente, seppur in buone condizioni «è oramai “traballante”. La parodontite, l’infiammazione del parodonto, comporta la formazione di tasche parodontali e il riassorbimento dell’osso alveolare. La gengiva si ritrae e ciò causa la perdita del dente».
Gli esperti di parodontologia e implantologia mettono in guardia dalle prime avvisaglie: «Gengive gonfie ed arrossate, che sanguinano, sono molto spesso sintomi di una gengivite, l’infiammazione del tessuto molle che circonda il dente» avvertono. Ma non è tutto. «Un alito pesante indica l’accumulo di batteri nel sito orale. Anche i dolori associati alla masticazione possono indicare l’immediato bisogno di una visita parodontale». Come evitare, quindi, di incorrere in fastidiosi stati infiammatori?
Ancora una volta, una corretta igiene orale si dimostra un’alleata fondamentale: «E’ buona norma lavare i denti dopo ogni pasto, con un movimento delicato, dal basso verso l’alto. Senza dimenticare il filo interdentale. In più, meglio evitare di fumare» ricordano i Delma. Se manca lo spazzolino si può optare per un chewing-gum allo xilitolo, o meglio ancora una mela, che deterge la superficie dentale senza danneggiarne lo smalto. È altresì importante effettuare con costanza delle sedute di igiene dentale e al bisogno di curettaggio, una delle “armi” più incisive della parodontologia. «Se la detartrasi svolge un’azione preventiva, il curettaggio combatte le fasi iniziali delle malattie parodontali. Serve a rimuovere il contenuto nocivo delle tasche gengivali, bonificandole in profondità. Ci si può servire di laser o di altri strumenti più basici» concludono. Per un sorriso da opera d’arte, serve dunque una bella cornice.